sabato 20 agosto 2011

INTERVISTA A LORENZO LOMBARDI (di ANTONELLA MOLINARO su "CINEMIO.it")

Il film è ispirato ad una storia vera: vuoi raccontarci come sei arrivato alla stesura del soggetto?

Era un po' che volevo realizzare un film tratto da una storia vera e quando nell'estate 2007 cercavo curiosità su interntet, m'imbattei in un “Missin Person Report” originale della polizia del Texas, datato 2005: mi sembrò l'ingrediente mancante per il mio timballo di splatter. IN THE MARKET prende spunto da un fatto realmente accaduto a tre ragazzi in viaggio con la loro jeep. Purtroppo di David, Sarah e Nicola dall'estate del 2005 non si sa più niente: si sono perse le tracce e gli ultimi avvistamenti si hanno di testimoni che li hanno visti entrare, attorno all'orario di chiusura, all'interno dei un Market. I genitori, che denunciarono la scomparsa, ebbero notizia dalla polizia, del ritrovamento della loro jeep parcheggiata da giorni di fronte al Market in questione che si trova a Belen in New Mexico.

Prendendo questo fatto come incipit della nostra storia, ci siamo messi a “otto mani”, con Eleonora Stagi, N. Santi Amantini e Marco Martini, a scrivere prima il soggetto e poi la sceneggiatura di IN THE MARKET, che anche nel titolo vuole ricordare questo avvenimento.


Il tuo secondo film l'hai scelto nel genere horror: cosa ti lega particolarmente a questo genere?

Mi ha sempre affascinato il mistero, l'occulto, l'horror in genere. Credo che lo spettatore abbia voglia di vedere qualcosa fuori dal comune, storie che lo possano emozionare o incuriosire. Nel mio film precedente dal titolo LIFE'S BUT, girammo delle sequenze horror, che poi risultarono molto bene nel film. Da lì, decidemmo che in un film futuro avremmo puntato molto su questo. Sicuramente all'horror mi legano anche altri motivi, quali la mia età e quella media, molto giovane, dei miei collaboratori di WHITEROSE PICTURES (la casa di produzione e distribuzione che ho creato assieme a Eleonora Stagi); è molto più facile realizzare un film horror, alla mia età che un film “impegnato”, anche se non escludo che in futuro mi piacerebbe toccare temi alti come l'Amore (quello con la “A” maiuscola) e la Vita. Il budget ristretto è sicuramente un altro vincolo: realizzare un film di genere aiuta ad abbassare i costi, perché volendo si ha bisogno anche di poco per creare paura! Infine, volevo realizzare un film spettacolare, e per spettacolare intendo non con esplosioni o effetti digitali particolari, ma nel nostro piccolo, qualcosa che potesse incuriosire il pubblico e al tempo stesso che essere una prova tecnica accattivante e divertente nella realizzazione.


In the market ha chiare ispirazioni ai film di Tarantino e al Torture-porn stile Hostel. Come mai questa scelta?

In IN THE MARKET ho voluto inserire chiari omaggi a Quentin Tarantino, per omaggiare il suo stile nel modo in cui lui lo fa per i suoi registi preferiti. Tarantino è uno dei miei registi favoriti, sicuramente il primo su tutti. Volevo citarlo non troppo velatamente nel mio film, nel modo più divertente possibile. Ho voluto inserire anche una scena di “Death Proof” vista alla stazione di servizio dal benzinaio che si diverte a guardarla mentre pranza con un hamburger grondante ketchup. “Hostel”, invece, è il film più vicino come torture-porn a IN THE MARKET. Quando uscì, per me fu veramente un lampo a ciel sereno. Un'illuminazione! Un film diverso dalla massa che mi colpì profondamente. Un film che mostrava torture forti, crude, vere, senza lasciare niente fuori campo. Volevo realizzare un horror a quella maniera, senza nascondere gli effetti speciali, ma mostrandoli dettagliatamente. Volevo fare un film che attirasse l'attenzione e lo splatter è stato sicuramente un punto saliente.


Il film è del 2009 ma esce solo ora: vuoi raccontarci il travagliato percorso del tuo film?

Il film ha partecipato al suo primo festival nell’ottobre 2009 ed è stato girato nel luglio del 2008. Arriviamo dopo tre anni al cinema, periodo un po' lungo, ma non per niente inusuale. Un film che è partito dal basso, facendo la gavetta. Ha partecipato a numerosi festival ed è stato visto da molti critici. IN THE MARKET si è fatto le ossa vincendo vari premi in giro per il mondo e riscuotendo il consenso di pubblico e critica. Oggi è pronto per andare al cinema con un'uscita nazionale. Un percorso duro e faticoso che mi ha visto coinvolto ogni giorno dal 2007 (periodo di stesura della sceneggiatura) ad oggi. Il percorso è stato travagliato, perché ho voluto proporre il film a tutte le major distributive italiane, prima di tentare il grande salto da solo. Non ho avuto nessuna risposta, neanche di non interesse. IN THE MARKET ha avuto proposte distributive all'Estero, ma mai in Italia. Ho voluto, assieme al mio staff, investire in noi stessi e non lasciare vano il nostro lavoro. Abbiamo rimboccato le maniche e oggi siamo riusciti a regalare al film e a tutti gli spettatori che decideranno di vederlo, una degna distribuzione in tutta Italia.


In questi due anni di pausa forzata hai avuto qualche ripensamento sul film? C'è qualcosa che avresti cambiato?

Beh, quando passa così tanto tempo da quando si è finito il montaggio di un film, qualche ripensamento lo si ha sempre. Perlomeno è facile che accada. Se uno sapesse che il proprio film è sempre in sala di montaggio, sarebbe in continuo a modificare, abbellire. Ad un certo punto, bisogna prendere coraggio e si deve obbligatoriamente tagliare questo cordone ombelicale che tiene legato il regista al proprio figlio/film. Dalla versione originale del film, ho apportato delle modifiche. Dei tagli. Mi sono confrontato con dei grandi del cinema horror italiano, come Sergio Stivaletti, Ruggero Deodato, Sergio Martino e vedendo il film abbiamo visto ciò che poteva appesantirlo. I loro consigli sono stati utilissimi e hanno giovato al film. Dal 5 agosto vedrete al cinema un film che ha nuove animazioni dei titoli di testa e di coda, tre nuove canzoni nella colonna sonora, e una parte inziale (quella road-movie) più snella e frizzante. Voglio rassicurare tutti gli amanti dello splatter: non ho tagliato nessuna sequenza horror!


Del film sei regista sceneggiatore e produttore: come hai gestito al meglio i tre ruoli e quali difficoltà hai incontrato?

Quando un regista è anche produttore di un film si hanno pregi e difetti. I pregi sicuramente sono quelli di poter realizzare quello che ti sei prefissato senza censure artistiche, al tempo stesso i difetti sono quelli di essere cosciente dei problemi del budget, ivi comprese tutte le preoccupazioni ad esso correlate. Nei progetti che ho realizzato siano ad oggi, spesso sono stato sceneggiatore, regista e produttore. È un legame che oramai ho assimilato bene, anzi mi sembrerebbe strano se fosse diversamente. In IN THE MARKET essere lo sceneggiatore mi ha fatto molto piacere e ha dato libero sfogo alle mie idee sugli avvenimenti ed i dialoghi del film. Contemporaneamente conoscere bene la sceneggiatura e scriverla rende il lavoro del regista molto più semplice e fluido, perché si sa con esattezza l'ordine degli eventi, i cambi di scena, le problematiche interne dei personaggi, etc. Essendo anche il produttore, ci si trova ogni giorno di set a dover prendere decisioni monetarie importanti e quindi di grande responsabilità. Si ha fra le mani la sorte del film stesso e ogni sbaglio su decisioni affrettate o poco ponderate, può essere letale, specie per progetti low-budget!


Quali sono i tuoi progetti futuri?

Nel futuro ci sono senz'altro due progetti distributivi in corso. Uno è la distribuzione di ECCE QOELET, film per la regia di N. Santi Amantini che Eleonora Stagi ed io abbiamo prodotto con WHITEROSE PICTURES. Il film è stato montato nei nostri studi in Umbria e in questo momento è in post-produzione audio. Uscirà nel 2012.

Un altro progetto ambizioso e sempre distributivo, vorrebbe essere quello di poter dare luce cinematografica, portando al cinema, film italiani e non, prevalentemente indipendenti che rischiano di rimanere nel sottosuolo di un mercato chiuso. Vorrei poter dare vita ad una distribuzione di titoli interessanti ed alternativi, progetti di giovani registi che hanno talento, ma non riescono a raggiungere la sala. Mi piacerebbe molto poter concretizzare questo sogno.

In ultimo, ma non da meno, un mio prossimo film, che cominceremo a scrivere da metà settembre. Per il momento abbiamo numerosi incipit, tutti molto validi, ma ancora non abbiamo scelto quale di questi diventerà il nostro prossimo film.

Antonella Molinaro

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