domenica 21 febbraio 2010

INTERVISTA A LORENZO LOMBARDI (di EMANUELE MATTANA su SOGNIHORROR.com)

Sognihorror.com presenta l'intervista
al giovanissimo regista Lorenzo Lombardi

Lombardi sta ricevendo incredibili consensi grazie alla sua ultima pellicola In The Market, un horror definito dai critici - il SAW italiano!
Non perdete di vista questo nuovo talento!

LORENZO LOMBARDI
Lorenzo Lombardi nasce a Sansepolcro, Arezzo, il 27 settembre 1986, ed è un giovane regista italiano, nonché sceneggiatore e produttore indipendente.
Fin dall’età di 11 anni prende in mano la telecamera del padre e realizza, in mini-DV, i primi corti. Di lì in poi, Lombardi comincia a sperimentare con la telecamera e crea uno staff tecnico ed artistico sempre più vasto e specializzato con il quale collabora e che dal 9 gennaio 2006 si fonda sotto il nome di “WHITEROSEprd. – Produzione Cinematografica”. Questo sarà il marchio che contraddistinguerà il suo gruppo di lavoro e che svilupperà progetti filmici dalla sceneggiatura alla post-produzione e promozione, come LIFE’S BUT (film indipendente e sperimentale che lo ha fatto conoscere) ed il recente e nuovo IN THE MARKET.
Dal 2001 ad oggi realizza vari progetti che sono stati presentati in numerose rassegne nazionali e in ben 3 internazionali: 62° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2005 con NOME 7397), 59° Festival di Cannes (2006 con PIANGE) e alla I° Festa del Cinema di Roma (2006 con NOME 7397).
Nel 2005 s’iscrive al D.A.M.S. dell'Università di Roma3 per frequentare il percorso in REGISTA/PROGRAMMISTA CINEMA e TELEVISIONE. In seguito si forma in vari corsi di teoria/pratica cinematografica e di montaggio, condotti rispettivamente da Federico Greco e Francesco Sauta.
Nel 2007, con l’amico e direttore della fotografia N. Santi Amantini, si cimenta con le nuove forme di registrazione video-cellulare, realizzando un cortofonino dal titolo RESPIRO/BREATH, liberamente tratto dall'omonima opera teatrale di Samuel Beckett, che sarà selezionato per la 4° edizione del POCKET FILM FESTIVAL 2008 e proiettato al Centro Pompidou di Parigi.
Nel 2008 è uscita, edita da “Edimond”, la sua prima pubblicazione: una raccolta di poesie dal titolo MENTRE I TUOI OCCHI DORMONO dalla quale sono stati tratti numerosi corti attualmente in post-produzione.
Nel maggio 2009 ha lavorato al fianco del regista Chris Weitz come assistant director sul set italiano del film NEW MOON – the TWILIGHT saga. Il suo ultimo film “IN THE MARKET” ha vinto 5 premi al TENEBRIA FF 2009, fra cui la statuetta di “Miglior Film”. Il film è stato proiettato in anteprima mondiale il 28 Novembre 2009 a Perugia.

- INTERVISTA -

1. Domanda di rito: chi è Lorenzo Lombardi?
Bella domanda! Lorenzo Lombardi è un eterno sognatore, forse questa è la definizione più giusta. Sono un ragazzo che è incuriosito da molte cose, guardo tutto con particolare attenzione e cerco d’immagazzinare colori, forme, stili. Tutto questo poi lo tengo fino a che non mi serve per qualche mio film o progetto. Sono un ragazzo normale, come tanti, ma che di sicuro dà valore a cose che altri non considerano. Questo è dovuto, diciamo, alla deformazione professionale, se così la si può chiamare.
Mi piace molto dare una visione di quello che vedo attraverso il Cinema, perché ritengo sia l’Arte che più mi si confà, proprio perché racchiude altre arti al suo interno: la letteratura, la poesia, la pittura, la fotografia, il teatro, la musica…

2. In che occasione, per la prima volta ti sei avvicinato alla macchina da presa per girare il tuo primo film?
Mi sono avvicinato al Cinema molto presto. Da piccolo mi divertiva molto essere ripreso, fino a che all’età di undici anni ho preso in mano la telecamera di mio padre, e invece che stare davanti sono passato dietro. Ero io che in famiglia registravo le vacanze, le feste, etc. Qualche anno dopo, in Italia, spopolava fra i ragazzi una serie-tv americana che si chiamava “Dawson’s creek” (ancora oggi vanno in onda le repliche), che io guardavo sempre. Il protagonista Dawson Leery aveva un sogno, quello di diventare un regista affermato. Diciamo che mi sono impersonificato molto! Dì lì in poi ho cominciato con i miei amici a girare corti, soprattutto horror e storici, ma anche spot sociali, fino ad arrivare ai film: da LIFE’S BUT, il mio primo lungometraggio, ad IN THE MARKET.

3. Da cosa prendi spunto per realizzare le tue opere? Ti basi su qualche romanzo in particolare, oppure ti ispiri a fatti di cronaca, o lasci che sia la tua fantasia a gettare le fondamenta per un nuovo film?
Woody Allen una volta ha detto che appunta ogni cosa che gli viene in mente in qualsiasi supporto, foglietti, ritagli di giornali, scatole di fiammiferi e poi ripone il tutto in un cassetto. Al momento giusto lo apre e comincia a mettere insieme una storia. Posso dire che anch’io ho cominciato ad usare questa tecnica, che una sorta di “scatola di Godard” e mi piace molto, perché la fase creativa è come un grande puzzle, dove dici: - Questo va bene, questo no, questo lo tengo per qualcos’altro… Comunque spesso traggo spunto da sensazioni, da idee insolite, che possono essere scaturite dal semplice vissuto, da un tg o da una frase letta in un romanzo. Fino ad oggi, i film che ho realizzato, sono nati da progetti produttivi particolarmente interessanti, ossia storie che mi affascinavano, ma che soprattutto potevano essere realizzate, produttivamente parlando, in maniera abbastanza semplice e quindi con un budget ridotto. Parlo così, perché fino ad oggi mi sono sempre trovato a fare i conti anche con la produzione stessa che è sempre stata curata da me assieme ai miei collaboratori di WHITEROSEprd.

4. Quale regista, secondo te, ti ha influenzato maggiormente per intraprendere questa tua carriera?
Il regista che più mi ha influenzato è di sicuro Quentin Tarantino, un regista che a sua volta è sempre molto influenzato e citazionista. È strano, perché se in una mia opera cito Tarantino, è come se inconsapevolmente citassi anche Sergio Leone, Martin Scorsese, Brian De Palma, George A. Romero o David Lynch, tanto per dirne alcuni. Tarantino mi piace molto, perché nelle sue inquadrature, stile, modo di scrivere, trovo una perfezione che in altri registi non c’è. Un modo originale di concepire una determinata situazione. Amo molto KILL BILL. Ogni inquadratura di quel film è come un dipinto. Pennellate di colore, simmetrie, gusto dell’inquadratura. Ogni cosa è al punto giusto e al momento giusto. Tarantino mi piace molto anche perché non è solo un regista, ma anche uno sceneggiatore mirabile. I registi che preferisco, spesso sono autori a tutto tondo.

5. Cosa potresti dirci al riguardo della tua filmografia? Ti andrebbe di parlarci di qualche opera a te cara?
Ho una collezione di dvd a cui tengo molto. Nell’arco degli anni ho comprato i film del passato che hanno lasciato il segno su di me e oggi, durante l’anno compro tre o quattro film recenti che mi hanno veramente affascinato. Fra gli ultimi ho comprato ORGOGLIO E PREGIUDIZIO ed ESPIAZIONE, entrambi di Joe Wright, I FIGLI DEGLI UOMINI di Alfonso Cuaròn, UN BACIO ROMANTICO di Wong Kar Wai e CLOVERFIELD di Matt Reeves, ma prodotto dal genio creativo J.J. Abrams.
Invece le opere del passato che sono a me care per qualche motivo, sono: QUARTO POTERE di Orson Welles, SHINING e EYES WIDE SHUT di Stanley Kubrick, MULHOLLAND DRIVE di David Lynch, 8 ½ di Federico Fellini, PROFESSIONE REPORTER di Michelangelo Antonioni e FINO ALL’ULTIMO RESPIRO di Jean Luc Godard.
Dando delle motivazioni: Welles mi piace per la profondità di campo e le ellissi temporali, Kubrick per i colori, la simmetria e la poesia, Lynch per la suspense e la sottile linea fra sogno e realtà, Fellini per la direzione degli attori e per i primi piani indimenticabili, Antonioni per i piani sequenza (im)possibili, Godard per gli estremi “jump-cut” e per la verità delle sue immagini.

6. Veniamo ora al tuo ultimo film “In the market”, pellicola che ha riscosso enormi successi vincendo ben 5 premi. Cosa puoi dirci al riguardo di questo tuo film? Ti aspettavi un tale consenso da parte del pubblico e della critica?
Il consenso è un qualcosa che sempre si ricerca, ma che non sempre si trova. Nel caso del Tenebria Film Festival 2009 è arrivato. Abbiamo ricevuto ben 5 premi fra cui Miglior Film, Miglior Attore Protagonista “Marco Martini”, Miglior Attrice Protagonista “Elisa Sensi”, Miglior Effetti Speciali “Sergio Stivaletti” e Menzione Speciale per l’Interpretazione “Ottaviano Blitch”. Non mi sarei mai aspettato un tale consenso. Diciamo che il Miglior Film lo sognavo, ma non avrei mai pensato di averlo fra le mani. È stata una grande emozione e un bel compenso per il lavoro dato a questo film.
IN THE MARKET mi ha impegnato per due anni, dalla sceneggiatura alla post-produzione. Fortunatamente alle spalle ho uno staff consolidato e preparato di tecnici (nonché amici) che mi aiutano in ogni fase. Per questo voglio usare questa domanda anche per ringraziare tutti, ma in particolar modo due persone che mi hanno sostenuto sempre: Eleonora Stagi e N. Santi Amantini.
IN THE MARKET è una scommessa, la voglia di fare un film che attirasse attenzione e curiosità, senza essere un film con tematiche adolescenziali, ma magari di genere. Un film che poteva avvalersi del full-HD e di un sonoro 5.1 con musiche originali. Un film “cotto e mangiato” che doveva avere una forte unità di spazio, tempo e luogo, per citare Tarantino, che doveva raccontare una storia narrata “Dal tramonto all’alba”. Un film low-budget ma con qualità che vanta collaborazioni molto importanti, fra cui quella del maestro internazionale di effetti speciali Sergio Stivaletti e quella di Ottaviano Blitch (ITALIANS e SHADOW) attore di indiscussa bravura che ha interpretato, come solo lui poteva fare, il cattivo di turno.

7. Per realizzare il film “In the market”, ti sei avvalso della presenza di un Mostro Sacro del cinema horror italiano, per realizzare gli effetti speciale di make-up, vale a dire Sergio Stivaletti. Cosa puoi dirci di questa tua esperienza lavorativa con il Maestro Stivaletti?
Sergio Stivaletti per me era veramente un “Mostro Sacro” inarrivabile. Ci siamo conosciuti ad un festival e gli ho parlato del mio progetto. È rimasto sin da subito colpito e mi ha dato un appuntamento a Roma per parlarne meglio.
Eravamo indecisi se dare inizio alle riprese nel luglio 2008 o aspettare settembre, ma non appena Sergio ha dato il suo benestare per luglio, abbiamo subito messo in moto la macchina IN THE MARKET.
Il giorno dell’incontro a Roma, mi ha aperto la porta del suo immenso laboratorio e sono rimasto come un bambino che entra per la prima volta al luna-park. C’era di tutto, coccodrilli giganteschi, demoni de LA TERZA MADRE di Dario Argento, arti di corpi mutilati qua e là, calchi, protesi, silicone e gesso. Onestamente ero molto teso e dovevo assolutamente convincere Sergio Stivaletti a realizzare gli effetti speciali del mio film e quindi, molte cose che ho visto non me le ricordo… Mi ricordo soprattutto di lui che ascoltava interessato quello che gli dicevo sul film e i suoi consigli sui bozzetti preparatori degli effetti. Ancora oggi non credo a quello che è successo, al fatto che lui abbia preso parte al film, che sia venuto sul set e che abbia lavorato con noi ore e ore. È stato molto bello, indimenticabile.

8. Vuoi raccontarci qualche aneddoto che ha a che fare con il tuo ultimo film?
Sì, posso raccontare di Ottaviano Blitch. Dovete sapere che Ottaviano è un attore che crede molto nel suo lavoro e che usa tecniche d’impesonificazione molto forti. Durante le riprese del film Ottaviano non era Ottaviano, ma Adam. Per l’intero tempo delle riprese nel Market, lui era per tutti “il Macellaio”; non è mai uscito dal personaggio, tant’è che le ragazze attrici del film erano veramente terrorizzate da lui. Avevano paura di camminare non accompagnate fra gli scaffali quasi bui del supermercato. Ottaviano era talmente credibile che anche dopo lo stop per lui la scena non finiva. Una sera Elisa Sensi ed Eleonora Stagi camminavano sole nel Market e ad un certo punto sbucò fuori dagli scaffali “Adam – il Macellaio” tutto insanguinato dopo aver macellato una delle sue vittime. Sentimmo le loro urla fino fuori del supermercato!
Oserei dire che Adam per Ottaviano Blitch è stato un po’ come Jack Torrence per Jack Nicholson o Joker per Heath Ledger. Una volta che vesti i panni di un personaggio così bene, è poi difficile smetterli!

9. Hai riscontrato particolari problemi nella realizzazione di qualche scena, durante le riprese? Purtroppo sì! Queste sono quelle domande a cui si vorrebbe rispondere: - No, è andato tutto liscio come l’olio!
Durante le riprese in camera-car della jeep dei tre protagonisti, nei primi due giorni di riprese abbiamo riscontrato qualche problema. Durante il primo ciak di camera-car, senza carrello e con l’attrice che guidava sul serio la jeep mentre recitava, l’operatore e i tre attori hanno rischiato veramente la vita alla prima curva. Per poco la jeep si ribalta e l’operatore ha rischiato di essere stretto fra la jeep ed il pick-up della regia che viaggiava davanti. Abbiamo subito interrotto le riprese in camera-car e realizzato delle inquadrature fisse a terra. Il secondo giorno è stato qualcosa di simile ed io onestamente volevo concludere le riprese e non girare più IN THE MARKET. Fortunatamente la produzione è riuscita a trovare in extremis un carrello e un’auto con traino per realizzare il camera-car con la jeep sopra il carrello. Il terzo giorno abbiamo cominciato così le riprese effettive e in poco abbiamo recuperato i giorni persi.

10. Sondando i tuoi gusti personali ti chiedo quali sono i tuoi romanzi e autori preferiti, e quali sono i tuoi film e registi preferiti.
Fra gli autori esistenti che preferisco c’è Alessandro Baricco; mi piace molto il suo modo di scrivere e come descrive certi stati d’animo ed emozioni. È molto visivo nel raccontare i suoi romanzi, forse è anche per questo che lo stimo molto. Leggo anche Paulo Coelho e fra gli autori del passato, William Shakespeare, Edgar Allan Poe, Virginia Woolf.
Mentre fra i registi e film che preferisco ci sono MISSION: IMPOSSIBLE 2 di John Woo, SCREAM 2 e SCREAM 3 di Wes Craven, TERMINATOR 2 di James Cameron, MULIN ROUGE! di Buz Luhrmann, COLLATERAL di Michael Mann, SLEVIN e PUSH di Paul McGuigan e come ho già detto nelle risposte precedenti, anche le opere dei registi Joe Wright e Alfonso Cuaròn. Logicamente non posso dimenticare tutto Quentin Tarantino con particolare attenzione per KILL BILL, PULP FICTION, BASTARDI SENZA GLORIA.

11. Ultima domanda: progetti futuri?
Anche questa è una bella domanda! In passato ero abituato a mettere più carne al fuoco di adesso. Prima di finire un film, già pensavo a progetti futuri. Ora, onestamente preferisco fare uno step alla volta. Non escludo che nella mia mente già ci siano idee stuzzicanti da realizzare, ma ancora non ho valutato la fattibilità produttiva o il modo migliore per realizzarle. Certo è che mi piacerebbe realizzare qualcosa in piano sequenza, magari con camera a spalla, sia esso un film horror o un drammatico. Quel che sarà, sarà, ma di sicuro sarà molto particolare!

Emanuele Mattana

venerdì 19 febbraio 2010

INTERVISTA A LORENZO LOMBARDI (di MONIA MARIANI su ILFENDENTE.it)

LORENZO LOMBARDI:
GIOVANE REGISTA E NEO AUTORE DI POESIE

Il giovanissimo regista di origini biturgensi ottiene numerosi premi e ottimi consensi per il suo primo Horror “In the Market” girato nell’Alto Tevere.

1. Quando è iniziata la tua passione per il cinema?
Forse è sempre stata dentro di me! Fin da piccolo amavo essere ripreso da mio padre nei video di famiglia. Lui è sempre stato un appassionato di ripresa e fotografia e ha sempre cercato di mantenersi all’avanguardia con la tecnologia. Ben presto passai da davanti a dietro la telecamera. Dall’età di 9 anni in poi, non era più lui che girava il filmino delle vacanze, ma io. Passo dopo passo, un po’ per divertimento, un po’ per passione, ho cominciato assieme ai miei amici a mettere insieme i primi cortometraggi. Dal 2001 ad oggi abbiamo realizzato più di 50 progetti e nel 2006 abbiamo creato WHITEROSEprd., l’organizzazione che oggi ci rappresenta come casa di produzione.

2. Parlami un po’ delle tue origini e della tua famiglia...
Sono nato il 27 settembre del 1986 a Sansepolcro (AR) ma da sempre abito a San Giustino (PG). I miei genitori sono entrambi toscani come tutti i miei nonni. Mio padre è nato ed ha vissuto per molti anni a Caprese Michelangelo (AR), mentre mia madre è nata a Bibbiena (AR), ma ha abitato fino al 1977 a Chiusi della Verna. Entrambi si sono trasferiti per lavoro a San Giustino, si sono sposati ed hanno costruito la casa dove tutt’ora viviamo. Da piccolo tutti i fine settimana tornavamo a Chiusi della Verna e quindi posso dire di aver vissuto molto della mia vita a cavallo fra Umbria e Toscana. D’altronde San Giustino è a pochissimi chilometri dal confine e quindi capita spesso di valicare. Sansepolcro è una cittadina che mi piace moltissimo e che sotto parecchi aspetti è persino cinematografica.
Per il mio ultimo film IN THE MARKET sono voluto “tornare” appositamente in Toscana per girare alcuni scene in esterno, perché conosco bene certi paesaggi e sapevo senza ombra di dubbio come poterli inquadrare nel modo migliore.
Per quanto riguarda la mia famiglia, non posso dimenticare di avere una sorella, Sara. Una persona molto speciale nella mia vita e che crede molto in quello che faccio. Mi appoggia sempre e non solo a livello morale, qualche volta si è sbilanciata anche a livello finanziario!

3. La tua infanzia:
Bella domanda! La mia infanzia credo sia stata molto normale, ma una cosa che ricordo sopra tutto è la mia voglia di creare, di costruire, di dare spazio alla fantasia. Sono sempre stato un bambino ordinato e che amava la simmetria, cosa che oggi sfrutto molto nelle mie inquadrature. Da piccolo non sono andato molto al cinema e non guardavo neanche molta televisione; sì, giocavo molto ai videogmaes, ma preferivo di gran lunga il lego e le macchinine!
Una curiosità è che spesso la mia infanzia rivive attraverso le cassette che mio padre ha registrato, dove spesso ci siamo io e mia sorella che le combiniamo di tutti i colori. Ho voluto omaggiare questo in due occasioni. Nel mio primo film LIFE’S BUT, c’è un flashback di una sorella che è all’ospedale da suo fratello; i bambini che si vedono nelle immagini siamo proprio noi: mia sorella ed io. Infine ho preparato un cortometraggio che è tratto da una poesia del mio libro MENTRE I TUOI OCCHI DORMONO e si chiama DUE STELLE DELLA NOTTE dove ci siamo sempre noi due.

4. I tuoi studi:
Non sono andato all’asilo, o meglio ci sono andato due settimane, ma avevo il terrore delle suore e ogni mattina che mia madre mi ci accompagnava era un’odissea. Ho avuto la fortuna di trascorrere la mia infanzia a casa con i miei nonni e mia sorella. Ho frequentato elementari e medie a San Giustino e le superiori a Città di Castello. Mi sono diplomato come geometra. Prima di voler fare il regista, sognavo di diventare un architetto. Nell’arco degli anni ho trovato molte similitudini fra le due professioni. Come dicevo, la simmetria, il gusto dell’immagine, etc. Quindi non sono stati anni del tutto buttati. Ho avuto la possibilità di realizzare ben due cortometraggi, di genere storico, con la mia classe, e che sono stati premiati in dei concorsi nazionali. Il più importante dei corti è sicuramente LA ROSA BIANCA che ha vinto nel 2004 il premio Venanzio Gabriotti a Città di Castello e l’Efebo Corto Giovani a Trapani. Da quel premio, la rosa bianca è diventata un po’ un’ossessione e un emblema. Ho chiamato WHITEROSEprd. la mia casa di produzione, proprio per ricordare sempre quel cortometraggio e quello che mi aveva dato: la voglia e la sicurezza di continuare.
A geometri avrei voluto fare un po’ più di materie umanistiche, ma mi sono rifatto negli anni: un po’ come autodidatta e un po’ perché mi sono iscritto al DAMS di Roma3. L’università è stata una bella esperienza, che mi ha fatto scoprire e conoscere molte nozioni, ma soprattutto mi ha aperto un mondo che non conoscevo, quello della città, di Roma. D’altronde sono un ragazzo di provincia e questo ha i suoi pregi e difetti, anche se devo dire, con il senno di poi, che sono di più i pregi.
Mi sono formato anche attraverso numerosi corsi, come teoria e pratica cinematografica tenuto da Federico Greco, di sceneggiatura, di ripresa e montaggio.

5. Cosa vuol dire per te fare il regista? cosa provi dietro una cinepresa?
Quello che più mi spinge a fare questo “mestiere” è il poter raccontare attraverso un’arte così potente i miei sentimenti e le mie emozioni. Ritengo che la settima arte sia un mezzo che racchiuda tutte le altre arti: pittura, fotografia, musica, letteratura, poesie, etc. Molte volte nella vita ho sentito il desiderio di imprimere i miei pensieri, siano essi scritti in pezzi da carta o in un nastro magnetico.
Per me fare il regista è un sogno che si sta realizzando. Quando mi trovo dietro la cinepresa sento di poter dire quello che sono, di far vedere agli altri il mio punto di vista, di farmi conoscere. La cinepresa è una sorta di mia soggettiva, un prolungamento dei miei occhi. È bello far vedere agli altri quello che vedo attraverso con gli occhi e non solo, magari anche col cuore. Qualcuno un giorno mi disse: - “Quando proietterai un tuo film al cinema, di fronte ad una folta platea, ti sentirai vulnerabile, come un libro aperto!”.
Non credevo che mi sarei mai sentito così, ma alla prima del mio film ho provato proprio questo. In quel momento molte persone stavano vedendo quello che ho visto e come l’ho visto. Sembra strano, ma gli spettatori, guardando un tuo film, possono comprende molto di te. Ancora di più se non si è solo registi, ma anche sceneggiatori dell’opera.

6. La tua soddisfazione più grande nel tuo lavoro quale è stata?
La più grande soddisfazione in assoluto è stata riuscire a proiettare IN THE MARKET in una multisala. Mi sono sempre prefissato quell’obiettivo e come un sogno che si realizza, siamo riusciti ad arrivare a questo traguardo. Abbiamo avuto un’anteprima bellissima con photocall, firma del poster, party e proiezione. Altra soddisfazione è che il film è stato visto da molti spettatori e questo ha portato ad una distribuzione più ampia che avrà inizio dal 29 gennaio 2010. Diciamo che questo è un secondo sogno che si realizza.

7. Il tuo ricordo più bello...
Il ricordo più bello è il giorno in cui sul set di IN THE MARKET è arrivato il maestro degli effetti speciali Sergio Stivaletti. Avere al mio fianco un “mostro sacro” come lui mi ha dato una carica di adrenalina non indifferente e vederlo all’opera è stato fantastico. Ho capito in quel giorno le potenzialità del film. Se accanto a me ero riuscito a portare Sergio Stivaletti e lui era entusiasta nel vedere le scene, voleva dire che eravamo sulla buona strada.

8. Dove hai iniziato a fare cinema?
Il mio primo cortometraggio è stato URLA DI SILENZIO (2001), un horror di 20 minuti con qualche effetto speciale artigianale e molto ketchup. Una sorta di remake di Scream girato interamente in casa mia.

9. I tuoi primi lavori
L’anno dopo il mio primo cortometraggio ho girato un lungometraggio dal titolo LA VIGILIA D’OGNISSANTI (2002), anche questo un horror/fantasy con streghe, fantasmi, demoni e due sventurate amiche che si trasferiscono in una nuova abitazione. Classica storia, è vero, ma che mi ha impegnato molto. Di lì in poi ho girato alcuni cortometraggi di ricostruzione storica e sono arrivato sino a LIFE’S BUT (2006), mio primo vero film.

10. Qual’è il regista a cui ti ispiri?
Il regista a cui mi ispiro di più è senz’altro Quentin Tarantino. Un regista che a sua volta s’ispira a molti generi e registi, molti dei quali italiani. Per me Tarantino è il regista vivente che meglio racchiude l’essenza del regista/autore. È in grado di stupire, scrive sceneggiature originali con dialoghi senza uguali e ha un gusto dell’immagine che ammiro molto. Vedere KILL BILL è come studiarsi un manuale di cinema. Mi piace molto il suo stile ed in IN THE MARKET lo ho omaggiato molto.

11. E il film che preferisci in assoluto?
Ci sono molti film che tengo nel mio immaginario, specie quelli che hanno movimenti di macchina difficili e di registi come Antonioni, Welles, Cuaròn, Wright, Kubrick, Spielberg, tanto per citarne alcuni, ma come ho detto, forse quello che racchiude il maggior numero di qualità è Quentin Tarantino e quindi direi che il film che preferisco è KILL BILL.

12. Parlami di In the Market (quando e come nasce l’idea)?
L’idea di IN THE MARKET nasce nel 2006 sul set di LIFE’S BUT, quando ci trovavamo all’interno di un supermercato per girare una scena dei titoli di testa. E ci siamo detti: - “Perché il prossimo film non lo giriamo in un supermercato? C’è tutto!”
E così è stato. Volevamo però, dare un qualcosa di originale, di strano, e abbiamo scelto di ambientare in una location così tranquilla un truculento horror splatter. Il market è stata una location formidabile, soprattutto perché è stata sfruttata di giorno e di notte e in tutti i suoi punti. Dai meandri degli scaffali, alla macelleria, dalle celle frigorifere ai sotterranei. Girare un film in poche location era anche una scelta molto importante dal punto di vista produttivo, opzione non trascurabile nel nostro caso, visto che siamo una produzione indipendente.

13. Perché un horror? Cos’è che fa la differenza per un buon horror?
Abbiamo scelto un horror perché è il genere che maggiormente può dare buoni risultati con budget risicati. Un horror è un film che con poco può risultare spettacolare. Quello che volevamo maggiormente era attirare attenzione, curiosità. Se fai una commedia a meno che non sei Pieraccioni, in Italia, non vai da nessuna parte. Non volevamo cadere nello scontato con un film drammatico di famiglie che si separano o peggio, famiglie allargate. Forse è stata una scelta un po’ obbligata, ma che ha dato i propri frutti. Soprattutto volevamo cercare di ridare un po’ di luce ad un genere che negli anni passati in Italia era fiorente. E poi, diciamola tutta, fare un horror, è anche divertente!

14. E per produrre buon film cosa serve?
Sicuramente in primis un’idea originale e una buona sceneggiatura. Successivamente si deve scegliere la modalità migliore per rappresentarla: lo stile di ripresa e la qualità che si vuole raggiungere, il cast (attori famosi o no). In un horror non si necessita di attori di richiamo, perché vige la regola che non si può uccidere Scamarcio! Anche se secondo me potrebbe fare scalpore, in un film intendo! Ma in Italia non si azzarda mai e quindi credo che prima che accada, ne passerà di acqua sotto i ponti.
In ultimo se hai un buon budget stai più tranquillo, ma non è sempre fondamentale, per un buon risultato, avere molti soldi.

15. Parlami del cast di In the market (chi gli attori, da dove vengono e cosa fanno nella vita).
Gli attori principali di IN THE MARKET sono Marco Martini, Elisa Sensi e Rossella Caiani. Sono tre attori emergenti che stanno studiando molto e che nel mio film si sono adoperati fino allo stremo. Marco Martini è di Sansepolcro e ha collaborato con me in numerosi progetti. Sta lavorando per mantenersi e cerca di portare avanti la propria passione per il cinema con continui corsi di teatro. Elisa Sensi è di San Giustino e ha collaborato con me, come anche Martini, nel mio precedente film LIFE’S BUT. In questo momento sta studiando a Roma in un accademia di recitazione, fa teatro e doppiaggio. Rossella Caiani è originaria di Terracina e l’ho scelta attraverso il casting nazionale tenuto a Roma prima dell’inizio riprese e anche lei ha alle spalle molto teatro. Un cammeo lo fa Eleonora Stagi, giovane attrice nonché mia fidata collaboratrice nelle varie fasi dei miei progetti. Sto puntando molto su di lei ed ora sarà la protagonista di un videoclip.
Il cattivo di turno è interpretato magistralmente da Ottaviano Blitch, che non ha bisogno di presentazioni e gli altri componenti del cast (Massimiliano Vado, Claudio Bellanti, Gloria Coco, Silvano Granci, Alessandra Maravia) sono tutti professionisti che spaziano dal cinema, la tv ed il teatro.

16. Parlami dei premi che ha vinto in The market?
Nel 2009, IN THE MARKET è stato selezionato in una rassegna dedicata al cinema horror durante l’ultimo “Festival del Cinema Indipendente” di Foggia e anche al “Fantasy Horror Cine-Festival” di Ancona.
I riconoscimenti maggiori li ha ricevuti al “IV° Tenebria Film Festival” che si è svolto la notte di Halloween a Potenza. IN THE MARKET si è aggiudicato tutti e 5 i premi più ambiti del festival, vincendo il premio come Miglior Film, Miglior Effetti Speciali (Sergio Stivaletti), Miglior Attore Protagonista (Marco Martini), Miglior Attrice Protagonista (Elisa Sensi) e Menzione Speciale per la Straordinaria Interpretazione (Ottaviano Blitch).
Di recente il film è stato nominato fra i 9 film horror indipendenti del 2009 più rappresentativi nel mondo dal sito IndieHorror.it.

17. È stato difficile produrre un film con un budget così ridotto?
Sì, perché l’intero budget del film è stato messo a disposizione da noi stessi e quindi ci siamo sforzati di racimolare la quota più alta possibile. È stata dura perché eravamo tutti studenti o che comunque ragazzi che avevano terminato da poco gli studi. Il film ha avuto 3 settimane di riprese e ogni giorno scalavano sempre di più i soldi dal budget. Abbiamo usato fino all’ultimo centesimo e fortunatamente abbiamo calcolato bene le spese e siamo riusciti a terminare le riprese in tranquillità. Purtroppo se non avessimo creduto in noi stessi, oggi il film non esisterebbe, perché nessuna casa di produzione o distribuzione ha creduto nel nostro progetto e soprattutto in giovani ai quali sarebbe bastata una quota irrisoria per una grande major. Mi spiace dirlo, ma in Italia i luoghi comuni, spesso sono veritieri e se non hai un nome, il tuo film non lo produrrà nessuno.

18. Che tipo è Ottaviano Blitch?
Ottaviano Blitch è un bravissimo interprete. Un italiano che ha un fare americano. Una rockstar, un eclettico individuo di grande simpatia. Per me è diventato un fratello maggiore. È stato molto bello regalare a lui il personaggio del “Macellaio”. Credo che in Italia solo lui possa dar vita a personaggi così estroversi e fuori dagli schemi. Lo ha fatto con classe e con grande padronanza. Sono orgoglioso delle sue scene.

19. La whiteroseprd. quando e come nasce? Chi ne fa parte oltre te?
WHITEROSEprd. nasce il 9 gennaio 2006 dalla necessità, dopo alcuni anni dall’inizio della mia attività, di dare un marchio e un segno distintivo al mio gruppo di lavoro. Volevamo che non si dicesse più che siamo quei ragazzi che fanno cinema, ma che siamo la WHITEROSEprd.
Questo per noi era molto importante; creare un’entità che poteva rappresentarci sotto un unico nome e che poteva farci affacciare sul panorama delle altre case di produzioni più professionalmente. Ne fa parte un gruppo creativo che è il nucleo e che si avvale di collaborazioni esterne nel momento in cui partono nuovi progetti importanti.
Il gruppo principale è composto da 6 persone (compreso me): Eleonora Stagi, N. Santi Amantini, Marco Martini, Elisa Sensi, Sara Lombardi. Queste persone, oltre che miei collaboratori, sono anche miei amici con i quali ho un rapporto molto bello di amicizia, fiducia e professionalità. Noi lavoriamo a tutte le fasi delle nostre creazioni, dalla sceneggiatura alla produzione, dalla post-produzione al marketing e promozione.
Oltre ai film, WHITEROSEprd. si sta espandendo sempre di più con la realizzazione di spot, videoclip e service di riprese (spettacoli di teatro, danza, concerti). Siamo anche casting agency e promuoviamo attori e attrici emergenti e non. Ultimamente ci siamo addentrati anche in radio, dove teniamo un programma sul cinema che si chiama UN FILM ALLA RADIO (tutti i mercoledì e giovedì dalle 18:00 su RVT).

20. La persona a cui tieni di più...
La persona a cui tengo di più è di sicuro Eleonora Stagi, perché lei mi segue ogni giorno e in ogni fase. Assieme a me, quando non siamo sul set o in montaggio, cura gli aspetti di promozione, pubblicità e marketing. Aspetti che sono fondamentali per far conoscere noi ed i nostri prodotti. Quando siamo sul set è un elemento essenziale che mi aiuta a sbrigare al meglio le questioni burocratiche ed organizzative. Un vero asso nella manica. Non la ringrazio mai abbastanza per quello che fa e per quanto crede in WHITEROSEprd.

21. Quella che ti ha più supportato nelle tue scelte...
Le persone che mi hanno più supportato nelle scelte, sono i miei genitori. Senza di loro non avrei mai potuto intraprendere questa strada. Loro per primi hanno creduto in me e in quello che faccio, forse anche prima che io lo facessi. Hanno sempre assecondato le mie scelte e le mie attitudini. Non smetterò mai di ringraziarli.

22. Un tuo sogno da realizzare...
Un mio sogno da realizzare, visto che il traguardo della proiezione al cinema lo abbiamo raggiunto, ora, è avere una distribuzione in larga scala e in tutta Italia. Vedremo quello che succederà, se non sarà con questo film, magari con il prossimo. Chi lo sa?

23. Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Beh, in mente ho varie idee che volteggiano e vagano qua e là, devo però ancora dargli una forma più consistente e comprenderne le potenzialità. Un’idea che mi stuzzica è quella di dar vita ad un film in piano sequenza, ma per fare ciò, oltre ad una troupe esperta e ad un cast eccelso, bisogna avere anche un’idea che lo permetta. Stiamo anche leggendo numerose sceneggiature che ci hanno spedito. Speriamo di trovare una bella idea anche fra queste.

24. Dimmi qualcosa della poesia, quando nasce la passione per la scrittura
La passione per la scrittura e soprattutto per la poesia nasce sicuramente prima di quella per il cinema, proprio per dar sfogo ai pensieri della mente e per imprimere emozioni che altrimenti sarebbero svanite. All’età di 11 anni ho cominciato a scrivere poesie, se così si possono chiamare. Comunque più che una passione, oserei chiamarla una necessità, che si è manifestata e si manifesta in momenti di grande amore o di grande dolore. Per esempio, anche per lunghi periodi non tocco penna, adesso, complice la mole di lavoro per IN THE MARKET, è uno di questi. Nel tempo, però, ho avuto la fortuna di scriverne tante e di poterle raccogliere in una raccolta dal titolo MENTRE I TUOI OCCHI DORMONO.

25. Cos’è scrivere per te?
Scrivere per me è una liberazione. Spesso la mia mente è piena di pensieri e non trovo spazio per pensare ad altro. Allora prendo una penna e mi sfogo. Sia esso un elenco di cose da comprare o una poesia. Quando mi trovo in momenti particolari, mi capita di avere un gigantesco “flusso di coscienza” e scrivo velocemente pensieri che la mia mente partorisce. L’indomani rileggo il tutto e scopro che il più delle volte sono poesie con ritmo e suono. Non metto in dubbio il valore delle mie poesie, non sono Leopardi, ma di sicuro sono tasselli che raccontano il grande puzzle della mia vita.

26. Parlami del tuo libro che sarà presentato il 20
Il mio libro MENTRE I TUOI OCCHI DORMONO sarà presentato il 20 dicembre alle ore 18:00 al Museo del Tabacco di San Giustino. Il libro è una raccolta di poesie che sono state scritte in più di 10 anni. La presentazione sarà qualcosa di insolito, perché oltre a delle letture, ci saranno delle coreografie di una ballerina e soprattutto la proiezione di cortometraggi tratti da 8 poesie. Con questi video ho voluto rendere concreto e visivo il legame fra poesia e cinema. Non so è giusto, perché la poesia è qualcosa di effimero, di fantastico, che ognuno può immaginare a suo piacimento. Però d'altronde è come dar vita ad un film tratto da un libro, con la sola differenza che in questo caso il regista sa perfettamente quello che vuole trasmettere l’autore delle poesie!

27. Chi è Lorenzo Lombardi?
Lorenzo Lombardi è un ragazzo che è rapito da qualsiasi immagine in movimento!

Monia Mariani