domenica 21 febbraio 2010

INTERVISTA A LORENZO LOMBARDI (di EMANUELE MATTANA su SOGNIHORROR.com)

Sognihorror.com presenta l'intervista
al giovanissimo regista Lorenzo Lombardi

Lombardi sta ricevendo incredibili consensi grazie alla sua ultima pellicola In The Market, un horror definito dai critici - il SAW italiano!
Non perdete di vista questo nuovo talento!

LORENZO LOMBARDI
Lorenzo Lombardi nasce a Sansepolcro, Arezzo, il 27 settembre 1986, ed è un giovane regista italiano, nonché sceneggiatore e produttore indipendente.
Fin dall’età di 11 anni prende in mano la telecamera del padre e realizza, in mini-DV, i primi corti. Di lì in poi, Lombardi comincia a sperimentare con la telecamera e crea uno staff tecnico ed artistico sempre più vasto e specializzato con il quale collabora e che dal 9 gennaio 2006 si fonda sotto il nome di “WHITEROSEprd. – Produzione Cinematografica”. Questo sarà il marchio che contraddistinguerà il suo gruppo di lavoro e che svilupperà progetti filmici dalla sceneggiatura alla post-produzione e promozione, come LIFE’S BUT (film indipendente e sperimentale che lo ha fatto conoscere) ed il recente e nuovo IN THE MARKET.
Dal 2001 ad oggi realizza vari progetti che sono stati presentati in numerose rassegne nazionali e in ben 3 internazionali: 62° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2005 con NOME 7397), 59° Festival di Cannes (2006 con PIANGE) e alla I° Festa del Cinema di Roma (2006 con NOME 7397).
Nel 2005 s’iscrive al D.A.M.S. dell'Università di Roma3 per frequentare il percorso in REGISTA/PROGRAMMISTA CINEMA e TELEVISIONE. In seguito si forma in vari corsi di teoria/pratica cinematografica e di montaggio, condotti rispettivamente da Federico Greco e Francesco Sauta.
Nel 2007, con l’amico e direttore della fotografia N. Santi Amantini, si cimenta con le nuove forme di registrazione video-cellulare, realizzando un cortofonino dal titolo RESPIRO/BREATH, liberamente tratto dall'omonima opera teatrale di Samuel Beckett, che sarà selezionato per la 4° edizione del POCKET FILM FESTIVAL 2008 e proiettato al Centro Pompidou di Parigi.
Nel 2008 è uscita, edita da “Edimond”, la sua prima pubblicazione: una raccolta di poesie dal titolo MENTRE I TUOI OCCHI DORMONO dalla quale sono stati tratti numerosi corti attualmente in post-produzione.
Nel maggio 2009 ha lavorato al fianco del regista Chris Weitz come assistant director sul set italiano del film NEW MOON – the TWILIGHT saga. Il suo ultimo film “IN THE MARKET” ha vinto 5 premi al TENEBRIA FF 2009, fra cui la statuetta di “Miglior Film”. Il film è stato proiettato in anteprima mondiale il 28 Novembre 2009 a Perugia.

- INTERVISTA -

1. Domanda di rito: chi è Lorenzo Lombardi?
Bella domanda! Lorenzo Lombardi è un eterno sognatore, forse questa è la definizione più giusta. Sono un ragazzo che è incuriosito da molte cose, guardo tutto con particolare attenzione e cerco d’immagazzinare colori, forme, stili. Tutto questo poi lo tengo fino a che non mi serve per qualche mio film o progetto. Sono un ragazzo normale, come tanti, ma che di sicuro dà valore a cose che altri non considerano. Questo è dovuto, diciamo, alla deformazione professionale, se così la si può chiamare.
Mi piace molto dare una visione di quello che vedo attraverso il Cinema, perché ritengo sia l’Arte che più mi si confà, proprio perché racchiude altre arti al suo interno: la letteratura, la poesia, la pittura, la fotografia, il teatro, la musica…

2. In che occasione, per la prima volta ti sei avvicinato alla macchina da presa per girare il tuo primo film?
Mi sono avvicinato al Cinema molto presto. Da piccolo mi divertiva molto essere ripreso, fino a che all’età di undici anni ho preso in mano la telecamera di mio padre, e invece che stare davanti sono passato dietro. Ero io che in famiglia registravo le vacanze, le feste, etc. Qualche anno dopo, in Italia, spopolava fra i ragazzi una serie-tv americana che si chiamava “Dawson’s creek” (ancora oggi vanno in onda le repliche), che io guardavo sempre. Il protagonista Dawson Leery aveva un sogno, quello di diventare un regista affermato. Diciamo che mi sono impersonificato molto! Dì lì in poi ho cominciato con i miei amici a girare corti, soprattutto horror e storici, ma anche spot sociali, fino ad arrivare ai film: da LIFE’S BUT, il mio primo lungometraggio, ad IN THE MARKET.

3. Da cosa prendi spunto per realizzare le tue opere? Ti basi su qualche romanzo in particolare, oppure ti ispiri a fatti di cronaca, o lasci che sia la tua fantasia a gettare le fondamenta per un nuovo film?
Woody Allen una volta ha detto che appunta ogni cosa che gli viene in mente in qualsiasi supporto, foglietti, ritagli di giornali, scatole di fiammiferi e poi ripone il tutto in un cassetto. Al momento giusto lo apre e comincia a mettere insieme una storia. Posso dire che anch’io ho cominciato ad usare questa tecnica, che una sorta di “scatola di Godard” e mi piace molto, perché la fase creativa è come un grande puzzle, dove dici: - Questo va bene, questo no, questo lo tengo per qualcos’altro… Comunque spesso traggo spunto da sensazioni, da idee insolite, che possono essere scaturite dal semplice vissuto, da un tg o da una frase letta in un romanzo. Fino ad oggi, i film che ho realizzato, sono nati da progetti produttivi particolarmente interessanti, ossia storie che mi affascinavano, ma che soprattutto potevano essere realizzate, produttivamente parlando, in maniera abbastanza semplice e quindi con un budget ridotto. Parlo così, perché fino ad oggi mi sono sempre trovato a fare i conti anche con la produzione stessa che è sempre stata curata da me assieme ai miei collaboratori di WHITEROSEprd.

4. Quale regista, secondo te, ti ha influenzato maggiormente per intraprendere questa tua carriera?
Il regista che più mi ha influenzato è di sicuro Quentin Tarantino, un regista che a sua volta è sempre molto influenzato e citazionista. È strano, perché se in una mia opera cito Tarantino, è come se inconsapevolmente citassi anche Sergio Leone, Martin Scorsese, Brian De Palma, George A. Romero o David Lynch, tanto per dirne alcuni. Tarantino mi piace molto, perché nelle sue inquadrature, stile, modo di scrivere, trovo una perfezione che in altri registi non c’è. Un modo originale di concepire una determinata situazione. Amo molto KILL BILL. Ogni inquadratura di quel film è come un dipinto. Pennellate di colore, simmetrie, gusto dell’inquadratura. Ogni cosa è al punto giusto e al momento giusto. Tarantino mi piace molto anche perché non è solo un regista, ma anche uno sceneggiatore mirabile. I registi che preferisco, spesso sono autori a tutto tondo.

5. Cosa potresti dirci al riguardo della tua filmografia? Ti andrebbe di parlarci di qualche opera a te cara?
Ho una collezione di dvd a cui tengo molto. Nell’arco degli anni ho comprato i film del passato che hanno lasciato il segno su di me e oggi, durante l’anno compro tre o quattro film recenti che mi hanno veramente affascinato. Fra gli ultimi ho comprato ORGOGLIO E PREGIUDIZIO ed ESPIAZIONE, entrambi di Joe Wright, I FIGLI DEGLI UOMINI di Alfonso Cuaròn, UN BACIO ROMANTICO di Wong Kar Wai e CLOVERFIELD di Matt Reeves, ma prodotto dal genio creativo J.J. Abrams.
Invece le opere del passato che sono a me care per qualche motivo, sono: QUARTO POTERE di Orson Welles, SHINING e EYES WIDE SHUT di Stanley Kubrick, MULHOLLAND DRIVE di David Lynch, 8 ½ di Federico Fellini, PROFESSIONE REPORTER di Michelangelo Antonioni e FINO ALL’ULTIMO RESPIRO di Jean Luc Godard.
Dando delle motivazioni: Welles mi piace per la profondità di campo e le ellissi temporali, Kubrick per i colori, la simmetria e la poesia, Lynch per la suspense e la sottile linea fra sogno e realtà, Fellini per la direzione degli attori e per i primi piani indimenticabili, Antonioni per i piani sequenza (im)possibili, Godard per gli estremi “jump-cut” e per la verità delle sue immagini.

6. Veniamo ora al tuo ultimo film “In the market”, pellicola che ha riscosso enormi successi vincendo ben 5 premi. Cosa puoi dirci al riguardo di questo tuo film? Ti aspettavi un tale consenso da parte del pubblico e della critica?
Il consenso è un qualcosa che sempre si ricerca, ma che non sempre si trova. Nel caso del Tenebria Film Festival 2009 è arrivato. Abbiamo ricevuto ben 5 premi fra cui Miglior Film, Miglior Attore Protagonista “Marco Martini”, Miglior Attrice Protagonista “Elisa Sensi”, Miglior Effetti Speciali “Sergio Stivaletti” e Menzione Speciale per l’Interpretazione “Ottaviano Blitch”. Non mi sarei mai aspettato un tale consenso. Diciamo che il Miglior Film lo sognavo, ma non avrei mai pensato di averlo fra le mani. È stata una grande emozione e un bel compenso per il lavoro dato a questo film.
IN THE MARKET mi ha impegnato per due anni, dalla sceneggiatura alla post-produzione. Fortunatamente alle spalle ho uno staff consolidato e preparato di tecnici (nonché amici) che mi aiutano in ogni fase. Per questo voglio usare questa domanda anche per ringraziare tutti, ma in particolar modo due persone che mi hanno sostenuto sempre: Eleonora Stagi e N. Santi Amantini.
IN THE MARKET è una scommessa, la voglia di fare un film che attirasse attenzione e curiosità, senza essere un film con tematiche adolescenziali, ma magari di genere. Un film che poteva avvalersi del full-HD e di un sonoro 5.1 con musiche originali. Un film “cotto e mangiato” che doveva avere una forte unità di spazio, tempo e luogo, per citare Tarantino, che doveva raccontare una storia narrata “Dal tramonto all’alba”. Un film low-budget ma con qualità che vanta collaborazioni molto importanti, fra cui quella del maestro internazionale di effetti speciali Sergio Stivaletti e quella di Ottaviano Blitch (ITALIANS e SHADOW) attore di indiscussa bravura che ha interpretato, come solo lui poteva fare, il cattivo di turno.

7. Per realizzare il film “In the market”, ti sei avvalso della presenza di un Mostro Sacro del cinema horror italiano, per realizzare gli effetti speciale di make-up, vale a dire Sergio Stivaletti. Cosa puoi dirci di questa tua esperienza lavorativa con il Maestro Stivaletti?
Sergio Stivaletti per me era veramente un “Mostro Sacro” inarrivabile. Ci siamo conosciuti ad un festival e gli ho parlato del mio progetto. È rimasto sin da subito colpito e mi ha dato un appuntamento a Roma per parlarne meglio.
Eravamo indecisi se dare inizio alle riprese nel luglio 2008 o aspettare settembre, ma non appena Sergio ha dato il suo benestare per luglio, abbiamo subito messo in moto la macchina IN THE MARKET.
Il giorno dell’incontro a Roma, mi ha aperto la porta del suo immenso laboratorio e sono rimasto come un bambino che entra per la prima volta al luna-park. C’era di tutto, coccodrilli giganteschi, demoni de LA TERZA MADRE di Dario Argento, arti di corpi mutilati qua e là, calchi, protesi, silicone e gesso. Onestamente ero molto teso e dovevo assolutamente convincere Sergio Stivaletti a realizzare gli effetti speciali del mio film e quindi, molte cose che ho visto non me le ricordo… Mi ricordo soprattutto di lui che ascoltava interessato quello che gli dicevo sul film e i suoi consigli sui bozzetti preparatori degli effetti. Ancora oggi non credo a quello che è successo, al fatto che lui abbia preso parte al film, che sia venuto sul set e che abbia lavorato con noi ore e ore. È stato molto bello, indimenticabile.

8. Vuoi raccontarci qualche aneddoto che ha a che fare con il tuo ultimo film?
Sì, posso raccontare di Ottaviano Blitch. Dovete sapere che Ottaviano è un attore che crede molto nel suo lavoro e che usa tecniche d’impesonificazione molto forti. Durante le riprese del film Ottaviano non era Ottaviano, ma Adam. Per l’intero tempo delle riprese nel Market, lui era per tutti “il Macellaio”; non è mai uscito dal personaggio, tant’è che le ragazze attrici del film erano veramente terrorizzate da lui. Avevano paura di camminare non accompagnate fra gli scaffali quasi bui del supermercato. Ottaviano era talmente credibile che anche dopo lo stop per lui la scena non finiva. Una sera Elisa Sensi ed Eleonora Stagi camminavano sole nel Market e ad un certo punto sbucò fuori dagli scaffali “Adam – il Macellaio” tutto insanguinato dopo aver macellato una delle sue vittime. Sentimmo le loro urla fino fuori del supermercato!
Oserei dire che Adam per Ottaviano Blitch è stato un po’ come Jack Torrence per Jack Nicholson o Joker per Heath Ledger. Una volta che vesti i panni di un personaggio così bene, è poi difficile smetterli!

9. Hai riscontrato particolari problemi nella realizzazione di qualche scena, durante le riprese? Purtroppo sì! Queste sono quelle domande a cui si vorrebbe rispondere: - No, è andato tutto liscio come l’olio!
Durante le riprese in camera-car della jeep dei tre protagonisti, nei primi due giorni di riprese abbiamo riscontrato qualche problema. Durante il primo ciak di camera-car, senza carrello e con l’attrice che guidava sul serio la jeep mentre recitava, l’operatore e i tre attori hanno rischiato veramente la vita alla prima curva. Per poco la jeep si ribalta e l’operatore ha rischiato di essere stretto fra la jeep ed il pick-up della regia che viaggiava davanti. Abbiamo subito interrotto le riprese in camera-car e realizzato delle inquadrature fisse a terra. Il secondo giorno è stato qualcosa di simile ed io onestamente volevo concludere le riprese e non girare più IN THE MARKET. Fortunatamente la produzione è riuscita a trovare in extremis un carrello e un’auto con traino per realizzare il camera-car con la jeep sopra il carrello. Il terzo giorno abbiamo cominciato così le riprese effettive e in poco abbiamo recuperato i giorni persi.

10. Sondando i tuoi gusti personali ti chiedo quali sono i tuoi romanzi e autori preferiti, e quali sono i tuoi film e registi preferiti.
Fra gli autori esistenti che preferisco c’è Alessandro Baricco; mi piace molto il suo modo di scrivere e come descrive certi stati d’animo ed emozioni. È molto visivo nel raccontare i suoi romanzi, forse è anche per questo che lo stimo molto. Leggo anche Paulo Coelho e fra gli autori del passato, William Shakespeare, Edgar Allan Poe, Virginia Woolf.
Mentre fra i registi e film che preferisco ci sono MISSION: IMPOSSIBLE 2 di John Woo, SCREAM 2 e SCREAM 3 di Wes Craven, TERMINATOR 2 di James Cameron, MULIN ROUGE! di Buz Luhrmann, COLLATERAL di Michael Mann, SLEVIN e PUSH di Paul McGuigan e come ho già detto nelle risposte precedenti, anche le opere dei registi Joe Wright e Alfonso Cuaròn. Logicamente non posso dimenticare tutto Quentin Tarantino con particolare attenzione per KILL BILL, PULP FICTION, BASTARDI SENZA GLORIA.

11. Ultima domanda: progetti futuri?
Anche questa è una bella domanda! In passato ero abituato a mettere più carne al fuoco di adesso. Prima di finire un film, già pensavo a progetti futuri. Ora, onestamente preferisco fare uno step alla volta. Non escludo che nella mia mente già ci siano idee stuzzicanti da realizzare, ma ancora non ho valutato la fattibilità produttiva o il modo migliore per realizzarle. Certo è che mi piacerebbe realizzare qualcosa in piano sequenza, magari con camera a spalla, sia esso un film horror o un drammatico. Quel che sarà, sarà, ma di sicuro sarà molto particolare!

Emanuele Mattana

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